Delitti in camice bianco


Come raccontare l'esperienza di volontariato senza cadere nella retorica? Scrivere un medical thriller ambientato in un grande ospedale metropolitano è la soluzione. L'ospedale è un microcosmo, un mondo fuori dalle rotte abituali, si nasce, si muore ci si trasforma. Il tema della memoria permette di raccontare la vita dei personaggi del libro, attori di una vicenda che parte dalla quotidianità e muta in un intreccio d'interessi economici e di potere, dove i colpi di scena costringono i protagonisti a cambiare le loro convinzioni e anche le loro vite. Le volontarie, Emma e Mabel, scoprono che una loro collega è stata rapita, con l'aiuto di due pazienti ricoverati nell'ospedale Santa Teresa di Milano, si troveranno coinvolte in situazioni che non avrebbero mai immaginato e scoprono che nessuno è quello che sembra… nemmeno l'amore. 


Anno prima edizione: 2021

Autore: Emanuela Caccia

Collana: Giorni possibili

LIBRO ISBN 9788855490658

EBOOK ISBN 9788855490665




Libro a copertina morbida 106 pp. prezzo 14 €

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RECENSIONE


La nostra autrice, già nota per la pubblicazione di un libro di poesie e racconti, sempre edito da Temperino Rosso si cimenta ora con il genere che più l’appassiona: Il giallo. Ma si parla di un giallo smart, dove si possono contare un massimo di 150/200 pagine leggendo però una storia piena e conclusa.

Sì, perché Emanuela Caccia, prende di petto la situazione e anche visivamente ti parla del contesto a partire dalla sua copertina: bianca, un medico o un infermiere indossa il camice bianco interrotto da una grande lama sporca di sangue che sinistramente annuncia il delitto e raggela un po' il sangue.

Il titolo, Delitti in camice bianco, parte proprio da questa sorta di candore, il bianco che, soprattutto in un luogo di cura immaginiamo appunto candido e pulito. Insieme al bianco, sempre in copertina fa la sua comparsa una rosa rossa, delicato e tormentato fiore segno delle memorie del cuore, ovvero delle affettuose e cristalline amicizie cresciute in Ospedale tra gli operatori e i volontari che prestano il loro lavoro. Un reciproco donarsi per le sofferenze altrui, gratuito, appassionato e spensierato che sta ora cedendo il passo all’inatteso, alla violenza cieca dell’ego e alla cupidigia; in una parola al delitto e al suo orrore.

Fin dall’inizio l’autrice tesse le tele dei vari personaggi delineandoli con poche ma secche pennellate, molto ben definite in un intreccio e in una trama sempre più fitti dentro il quale monta e cresce la scena delittuosa pur senza perdere di vista il contatto diretto con la parte buona di alcune persone. Ecco il thriller: dietro l’andirivieni di medici, infermiere ed infermieri, nei lunghi e ampi corridoi e nei dimenticati laboratori si stanno tramando delitti. Le luci che nelle sale operatorie dovrebbero illuminare a dovere i momenti più impegnativi del chirurgo, tremule si spostano sui luoghi della corruzione e del delitto, che vorrebbe essere perfetto, ma perfetto non è …

Delitti in camice bianco, propone un paio d’ore di totale immersione nelle stanze degli Ospedali e delle grandi Cliniche, se ne sentono quasi gli odori, i rumori il chiacchiericcio dei malati e dei parenti e poi piano piano si individuano i personaggi…. Ma chi sono veramente Emma, Mabel, Chiara, Andrea e il dott. Nocchia? chi sono gli assassini? Compiranno il delitto che hanno in

mente?

Su Frecciarossa andata Milano- Roma ho letto tutto d’un fiato il giallo di Emanuela Caccia e davvero, sono arrivata a Roma, prestissimo e in perfetto orario! Buona lettura.


Maria Piacente



INTERVISTA RADIOFONICA