Le regole del controdolore

Questa è una poesia fatta di versi piccolissimi che non desiderano arrendersi al dolore: camminano, sfuggono, mettono radici, scompaiono, prendono il volo. È l’immaginazione a guidare questi semi di parole in cui vivono personaggi e luoghi, incontri mai avvenuti, sogni passati e futuri, dolori e rinascite, speranze e delusioni.

Piccoli versi scritti come antidoto alle ferite che la vita spesso ci riserva, senza alcuna presunzione di voler guarire nessuno o di pensare di poter cambiare il mondo, ma desiderosi di proteggere una speranza preziosa: che non si spenga mai quella scintilla di giocosità, di creatività e di stupore che alita nel cuore di ogni bambino e di ogni adulto che non ha perso il suo bambino interiore.

Titolo: Le regole del controdolore

Autore: Valentina Meloni (nanita)

Editore: Temperino rosso edizioni

Genere: Poesia

Anno prima edizione: 2016

Collana: Tracce di sabbia

LIBRO ISBN 9788899819002

EBOOK ISBN 9788899819019

libro a copertina morbida 128 pp. prezzo 12 €

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RECENSIONI

"Le regole del controdolore" è un libro che esce fuori dai sentieri abituali. È un autoritratto, un percorso a ritroso verso le radici dell’essere. Un peccato originale che giustifichi l’abbandono dell’Eden. La riconquista dell’età dell’innocenza è in ognuno di noi, ma in Nanita è un suono di corno nelle foreste della propria anima, popolata da cervi, daini, farfalle e alberi. Rifugio in cui la poetessa pare quasi essere rimasta in letargo, sospesa in un tempo indefinito, in attesa di un bacio principesco, di una liberazione.

In “ Le regole del controdolore” c’è in sordina, la voce delle favole dell’infanzia. Valentina Meloni dice della sua poesia, in un misto tra racconto popolare e fiaba: “ ha due ali e due piedi e un cielo per smarrirsi”. E ancora “non so se chiamarle poesie, non so neppure se siano stelle queste scintille di luce che ho raccolto nelle mani emergendo dalla notte”. Questi versi si possono spingere con un soffio e nello stesso tempo sono incisivi come la lama di un rasoio. Con semplicità si chiede che cosa sia la poesia e, con altrettanta naturalezza, arriva al centro del suo universo.

“I versi sono/ ali di farfalla/ scrivono nell’aria…”. Il mondo di Nanita è come l’ostia che diviene sangue, una continua metamorfosi di parole che diventano altro da sé. È alchimia ed è surrealismo. Il tutto è detto, qui sta l’originalità, con il piglio leggero di un racconto. Valentina è discreta, non si scrive in prima persona ma, in filigrana, per chi la conosce, c’è. Ben occultata nell’involucro delle parole.

(Emilio Paolo Taormina, poeta e scrittore)

Quelle de “Le regole del controdolore” sono poesie bambine. Corrono, si prendono per mano, volano, ma mi è rimasta un piuma tra le mani. Sono poesie sorriso. Vanno in profondità, anche se non te ne accorgi.

Le parole semplici hanno più potere di quelle troppo difficili, che hanno un bisogno continuo di vocabolari. Sono poesie stupore, che devi leggere ad occhi spalancati, come quando ti meravigli del sole che sconfigge ogni giorno la notte. Sono poesie comodino. Allontanano gli incubi e ti fanno dormire bene. Versi che mi hanno donato una piccola mappa per districarmi da questa mia foresta di parole.

(Rita Mazzon, poeta, scrittrice)

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